Nel vento della Poesia
Cibo e Bestiario nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy

Da Domenica 5 Maggio a Domenica 2 Giugno 2024
Inaugurazione Sabato 4 Maggio ore 18.00
da mercoledì a venerdì dalle 15.30 alle 19.30
sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30
Ingresso libero

Alla mostra veneziana (Bottega Cini, 14 aprile - 16 giugno 2024) si affianca una vera e propria mostra parallela nella città di Asolo, all'insegna dell'enogastronomia per i libri e del particolare bestiario dell'artista per le opere uniche.

L'arte della cucina e della tavola da tempo è stata accolta a pieno titolo nel mondo delle arti e, quindi, l'appendice asolana bene si rapporta alla mostra in corso a Bottega Cini. Non a caso il celebre ricettario del 1891 di Pellegrino Artusi, testo fondamentale per la moderna gastronomia italiana e capolavoro anche letterario, si intitola La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Sarà esposta una selezione di quaranta dei più interessanti e curiosi "pulcini" in tema, a cui si aggiungono altrettante opere uniche su carta di formati diversi e appartenenti al fantasioso bestiario di Alberto Casiraghy. La mostra - arricchita da cartoncini pubblicitari, caratteri tipografici, cliché e matrici xilografiche, oltre che da alcune fotografie sull'artista realizzate da Lorenzo Barbieri Hermitte - comprende complessivamente un centinaio di pezzi.

Le edizioni Pulcinoelefante in quarantadue anni di vita sfiorano le dodicimila pubblicazioni, a cui hanno collaborato centinaia di scrittori, artisti e persone comuni, oltre ad Alberto Casiraghy, stampatore-editore, autore e artista. Contengono aforismi, pensieri, brevi versi, sempre accompagnati da una piccola opera d'arte originale.

Dentro c'è il mondo. E il mondo è fatto anche di cibo e di vino, del mangiare e del bere e qui soprattutto delle metafore che ad essi si riferiscono. Quando Alberto si esprime come autore in prima persona con aforismi e quando interviene come artista, spesso celandosi dietro pseudonimi, l'adesione al mondo della natura è totale. Ha per "amici" tutti gli animali, quelli veri e quelli creati dalla sua fantasia, si sdegna per come sono (mal)trattati e non si sogna di mangiarli, pur rispettando le altrui abitudini. I pesci presi all'amo, le balene arpionate, le aragoste straziate a Natale e soprattutto i maiali destinati al macello restano impressi in modo indelebile in librini espressionisti per il rosso sangue che li marchia. Non mancano originali libri oggetto: un vasetto di vetro contenente caratteri di piombo (cibo per la mente), una scatola con un guscio d'uovo e un ironico aforisma di Bruno Munari, un omaggio al Gorgonzola stampato su carta che rimanda alla pasta del gorgonzola.

Quei "pulcini" convivono con molti altri dalle più varie intonazioni. Riflessioni acute sul cibo dello scrittore Aldo Buzzi ("Lo scrittore che non parla mai di mangiare, di appetito, di fame, di cibo, di cuochi, di pranzi mi ispira diffidenza, come se mancasse di qualcosa di essenziale") e di Alberto Capatti, autorità degli studi di gastronomia, si affiancano a un aforisma di Alda Merini. Naturalmente ci sono anche pensieri di cuochi celebri come Gualtiero Marchesi ("Ho sempre paragonato l'arte di cucinare alla musica che ti avvolge e penetra senza tregua") e Davide Oldani, insieme a ricette o divertimenti letterari come nel caso di Raymond Queneau. I "pulcini", si sa, sono giocati sul rapporto tra testo e immagine in gara tra loro a meglio figurare. Ecco allora - per citare alcuni artisti maggiormente presenti in mostra - le calcografie graffianti e all'insegna dell'humor nero di Luciano Ragozzino, i fantasiosi disegni a china acquerellati di Alberto Rebori, gli ori sapienti di Luigi Mariani, i sofisticati libri oggetto di Roberto Bernasconi. Alcuni librini sono dedicati al bere e al vino. Non potevano mancare, tra gli altri, gli elogi del vino dei grandi poeti dell'Oriente, Omar Khayyâm e Li Po. Ci sono pure due bottiglie con etichetta d'artista (sempre di Casiraghy) per due destinatari illustri, lo stampatore Giorgio Lucini e papa Francesco, omaggiato di un Grignolino d'Asti prodotto da un vigneto di Portacomaro "in omaggio alle radici dei suoi avi". Nel corso della mostra, nel centenario della scomparsa, verrà presentato un librino dedicato a Eleonora Duse, che amava Asolo e lì aveva voluto essere sepolta.

La sezione dedicata alle opere originali riprende il tema degli animali, parzialmente trattato nei librini, e lo dilata in una dimensione onirica e fantasiosa, presentando per la prima volta un nucleo importante tutto dedicato al tema. Il bestiario di Alberto è molto vario e comprende balene arpionate, pesci volanti, capre e cavalli dotati di un misterioso occhio gigante, gatti statuari, agnellini, uccellini e nidi insieme a rinoceronti, zebre e altri animali della "cara Africa". Ma non si tratta di raffigurazioni naturalistiche, piuttosto di presenze sorprendenti in contesti surreali, che testimoniano il loro profondo legame con l'universo immaginario di Alberto Casiraghy.

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