Che cos' è che lega le opere di Antonio Favale?
La prima cosa che salta all' occhio sono le colature di colore, come se questo sfuggisse alla morsa del disegno per affermare una sua qualita' voluttuosa ed autonoma.
E di contro i riquadri, pronti a dare un limite, un orizzonte alla materia, quasi un bisogno quello di Antonio, di circoscrivere, ordinare, cercare un equilibrio nelle cose, forse nella vita, che nulla puo' in realta' circoscrivere o ordinare.
E dunque senza museruola gli animali, senza museruola le vele gonfiate dal vento e lontane da ogni spiaggia o approdo, senza museruola i giardini fragranti di profumi, ridondanti di forme e colori, come pure le nature morte che escono dai vasi, traboccano dai cesti ma...li' a terra sempre un'ombra, studiata, precisa che un po', ma solo un po' oscura la vita lussuriosa e prorompente di alberi, frutta, boschi, giardini.
Tutto questo e molto altro invero, è Antonio; questa è la sua pittura, questa è la Pittura, un continuo perdere e trovare se stessi. Il segreto è il racconto della vita, della sua vita.
V.R.